Di acque pubbliche e di antiche fontane!


Io glie lo volevo quasi dire quella domenica mattina del 4 giugno 2023 a quella famiglia di Nola, mentre riempivano contenitori di acqua tessendone lodi di “acqua sorgiva limpida, casta e pura”, che quella non era una sorgente naturale.

Io glie lo volevo quasi dire che quella non era acqua sorgiva ma era una banale e semplice fontana alimentata dalla rete idrica comunale.

Io glie lo volevo quasi dire che noi “indigeni” sono anni che non beviamo ne l’acqua di quella fontana ne quella dei rubinetti di casa perchè l’acqua che beviamo siamo costretti a comprarla al supermercato.

Io glie lo volevo quasi dire che è usanza in questo paese che il sindaco, dopo quattro gocce di pioggia, debba emettere ordinanze di divieto di uso potabile dell’acqua perchè risulta inquinata perchè la rete idrica è un colabrodo di facile inquinamento con le acque ed i pozzi neri.

Io glie lo volevo quasi dire che le ordinanze arrivano anche cinque o sei giorni dopo rispetto ai prelievi i cui risultati sono di “acqua inquinata”.

Io glie lo volevo quasi dire che forse l’acqua di Nola era molto più controllata, salubre e salutare di quella che stavano raccogliendo alla fontana di Via Mazzarella!

Io glie lo volevo quasi dire che anche se vieni in un paese tra le montagne o sulle montagne non è che poi trovi sempre “robba” genuina ed anzi spesso trovi la stessa identica “robba” che trovi nei supermercati di Nola!

Ma non glie lo dissi anche perchè già in passato denunciando di discariche abusive e di antiche discariche tombate e mai risanate l’allora sindaco, in consiglio comunale, mi definì “infangatore di Cerreto! che se i turisti non venivano più a Cerreto era per colpa mia”;

Ma non glie lo dissi
anche perchè all’attuale sindaco contestai che per 80.000 euro aveva permesso a società eoliche di cancellare la “bellezza” del paesaggio della Leonessa e di Cerreto e che, per quello, mi definì “maestro del sospetto”

Poi il 6 giugno 2023, due giorni dopo quella domenica, ad analisi di prelievi effettuati chissà quando e con risultati mai pubblicati, su tutte le fontane di Cerreto, compresa quella di Via Mazarella, apparve come d’incanto ed in bella posta l’ordinanza di divieto di uso delle acque pubbliche perchè inquinate.

E da “non praticante” di questo paese bello all’apparenza ma marciscente strutturalmente, politicamente e socialmente nelel sue viscere, per quelle poche volte che sono in giro auando incontro turisti o stranieri che mi chiedono indicazione sono solito rispondere: ” mi spiace non sono del posto!”

Io a Cerreto ci dormo e ci pago le tasse!

…. echesct’è!

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