Dove passa l’eolico non cresce più l’erba!

Le accuse che spesso ci fanno sono quelle che l’opposizione alle rinnovabili ed all’eolico in particolare è solo un’opposizione di carattere ideologico; prese di posizione “tout curt”.
Senza sapere che se ci si oppone o si muovono critiche a certi sistemi che condizionano la vita delle persone e che determinano enormi stravolgimenti e distruzioni ambientali è necessario che gli argomenti si approfondiscano attraverso un enorme lavoro di studio, analisi, verifiche sia sulle carte che mettere gli scarponi e mani nella chiavica degli sbancamenti!
Io penso che su argomenti specifici e tecnici bisogna saperne almeno tanto quanto chi contrasti altrimenti se ne esce sconfitti non solo per se stessi ma per tutto il movimento
Un aspetto che non avevo mai affrontato nello specifico è quello del bilancio energetico Nazionale.
Con questo documento spero di essere abastanza chiaro nell’esposizione e che possa essere un utile documento di supporto per chi non è mai entrato nell’analisi specifica ma che comunque è un argomento necessario da conoscere anche per dimostrare che la posizione assunta non è “ideologica” ma consapevole e supportata da elementi oggettivi.
Quindi vengo ad analizzare i dati ufficiali e condividere le analisi e le considerazioni relative rispetto ad un problema che si ritiene un sistema speculativo e distruttivo attraverso delle finte energie rinnovabili.
La tabella che segue è un riepilogo dei dati riportati nel rapporto statistico energetico anno 2020 della società TERNA Driving Energy; società che gestisce tutta la rete elettrica nazionale italiana.
Dati ufficiali, certi e certificati e pubblici che possiamo tranquillamente analizzarli.

La tabella riporta i dati della produzione interna lorda di energia elettrica suddivisa analiticamente con le varie fonti di produzione.
Nell’anno 2020 la produzione di energia elettrica complessiva lorda è stata pari a 280.531,10 Gwh che risulta essere in diminuzione del – 4,5% rispetto alla produzione dell’anno precedente.
L’energia prodotta da fossile è stata di 181.306,60 Gwh (pari al 64,63% del totale e che segna una diminuzione del -7,4% rispetto al 2019).
L’energia elettrica totale prodotta da fonti rinnovabili è stata pari a 99.224,50 Gwh (pari al 35,37% segnando un +0,2% rispetto al 2019).
L’italia ha importato energia elettrica proveniente dall’estero per 39.789,90 Gwh (inm diminuzione del -9,5% rispetto al 2019) ed ha esportato 7.589,60 Gwh (pari ad un +30,1% rispetto al 2019)
Le Perdite strutturali di Rete (dato da non sottovalutare e su cui torneremo) sono state pari a 17.365,90 Gwh (in diminuzione del -2,5% rispetto al 2019).
Altro parametro che analizzeremo è la potenza installata per l’impianti di produzione
Essa ha segnato complessivamente un aumento di +0,2% relativamente alle centrali di rpoduzioen da fossile, un +1,80% per gli impianti dell’idroelettrico, un -0,50% per gli impianti geotermici, un +1,80% per gli impianti eolici ed un +3,80% per gli impianti di fotovoltaico.Fatte queste premesse possiamo analizzare i dati.
E’ evidente che in Italia c’è stata una riduzione complessiva di produzione da qualsiasi fonte (complice forse anche l’effetto COVID) fatta eccezione per la fonte Idrica (+2,8%) e quella Fotovoltaica (+ 5,3%).
Ma il dato più sconcertante è quello che viene fuori dall’analisi dei dati relativi all’energia eolica.
Il 2020 ha visto l’energia eolica, con i suoi 18.861,60 Gwh segnare una percentuale di produzione lorda pari al 6,69% della totalità dell’energia prodotta segnando una riduzione di produzione pari al -7,1% rispetto alla produzione del 2019.
Un altro dato ci fa riflettere ed è quello che a fronte dell’entrata in esercizio nel 2020 di un aumento della percentuale di impianti eolici pari all’1,8% pari ad una nominale installata di 196,38 Mw, la produzione si riduce del -7,1% con una minore produzione di energia eolica complessiva pari a 1.433,88 Gwh.
Dalla fredda analisi aritmetica vengono fuori dati incontrovertibili che danno ragione a chi, come noi, sostengono che l’energia eolica è inutile, vecchia, distruttiva e costosa per il sistema energetico nazionale.
Un altro aspetto che non viene mai considerato ne viene spiegato è che le macchine eoliche, come una qualsiasi macchina che usa le turbine di quelle dimensioni, non sono macchine che si attivano per forza di inerzia o per la forza del vento. Per poter funzionare devono essere alimentate, come sono alimentate, da energia elettrica proveniente da fossile perchè collegate alla rete elettrica e per 365 giorni all’anno ed in tutte le 8.760 ore dell’anno consuma energia elettrica proveniente da fossile. Quindi anche le pale eoliche inquinano come una qualsiasi altra macchina industriale collegata alla rete elettrica. Quella produzione di 18.861,60 Gwh è un dato lordo da cui bisogna scorporare la percentuale di energia elettrica proveniente da fossile prelevata dalla rete.
Come si può tranquillamente vedere dalla tabella, l’eolico riesce a compensare a mala pena le “perdite di rete” che significa energia elettrica immessa in rete ma che si disperde nella rete stessa per mancanza di richiesta.
Ma c’è un altro aspetto significativo e che non a tutti è noto.
Spesso si vedono interi impianti eolici con le macchine ferme benchè ci fosse abbastanza vento per produrre energia elettrica.
Il motivo è molto semplice.
E’ lo stesso GSE (Gestore dei Servizi Energetici) che ferma gli impianti da remoto quando accerta che c’è un surplus di produzione di energia rinnovabile e che se fosse immessa in rete la farebbe collassare tutta la rete elettrica.
In una situazione normale dove la priorità dovrebbe essere quella di alimentare la rete con l’energia proveniente da fonti rinnovabili spegnendo i forni o riducendo l’alimentazione delle centrali di produzione da fossile.
Invece succede esattamente il contrario.
Si spengono gli impianti di produzione di energia rinnovabile e si tengono accese le centrali termoelettriche a carbone.
Poi magari “il popolo ignaro” viene bombardato mediaticamente con immagini subliminali di pale eoliche che girano, spot pubblicitari, trasmissioni ed approfondimenti giornalistici confezionate all’abbisogna per dire dire che bisogna eliminare l’inquinamento globale installando a tappeto impianti di rinnovabili “dove capita” perché bisogna salvare il mondo dalla CO2 (formuletta magica) quando poi, ragionandoci un attimo si capisce che la verità è un’altra!
In realtà il “popolo ignaro” dovrebbe cominciare a combattere per salvarsi da questi personaggi e da questo sistema.Gli unici che ci trovano un tornaconto sono le sole multinazionali, le Società e le S.R.L., più o meno fittizie, che riescono a generare enormi profitti prelevando dalle tasche dei cittadini bollette energetiche schizzare alle stelle oltre a vedersi distrutti interi territori e montagne trasformate in inutili fabbriche industriali per produrre finta energia eolica.
Quanto vale l’energia eolica?
Dai dati si evince che la produzione dell’energia eolica, a fronte dell’impegno territoriale, della cementificazione di suolo e soprassuolo, del consumo di terra, è pari a ZERO!
Uno ZERO di produzione di elettricità ma che ha fruttato nell’anno 2020 agli industriali dell’eolico ben 3 miliardi 281 milioni 328 mila 793,60 euro
Quindi i dati ufficiali ci dicono che la tanto decantata energia eolica, quella che dovrebbe salvare la terra dal riscaldamento globale, dalla CO2 ed amenità varie come vorrebbero farci credere i Cingolani di turno, le associazioni finte ambientaliste come Legambiente, Greenpeace e WWF, convenzionati e sponsor di questa tecnologia, ed in ultimo i loro megafoni mediatici come Dataroom di Milena Gabanelli e Report di Sigfrido Ranucci non è poi abbastanza verde e rinnovabile, non è e non sarà mai abbastanza per salvare la Terra ma serve solo ed esclusivamente alle multinazionali delle rinnovabili ed alla malavita organizzata a fare soldi…… tanti soldi!

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