Comune di Cerreto Sannita: “Sentiero dei Pentri”… sanno fare turismo naturalista come io so lavorare a uncinetto!

E’ una piccola storia triste  di un paese ancora più triste: Cerreto Sannita.

PROLOGO:
Prima di iniziare il racconto di questa triste storia di questo triste paese governata da gente triste ed incompetente vorrei segnatamente e sommessamente denunciare l’arroganza di questa amministrazione comunale e di potere costituitosi in una “democratura” strutturale con che nell’occasione, come in altre occasioni, nega i diritti fondamentali ed inalienabili dei cittadini. Nello specifico l’amministrazione comunale di Cerreto Sannita impedendomi di poter accedere ad un’opera pubblica costruita su una particella gravata da Usi Civici con cui, attraverso la recinzione con filo spinato l’ha resa inaccessibile impedendo così di godere in pieno del mio diritto inalienabile dell’Uso Civico. E di questo l’amministrazioen comunale ne dovrà rendere conto nelle sedi opportune!

Per questa lunga guerra all’eolico e per cercare, per quanto possibile,  difendere la natura selvaggia dalle speculazioni e dagli abusi, ho conosciuto e sono in contatto con moltissime persone e comitati un po’ di tutta Italia a cui, quando mi è richiesto, cerco di dare il mio piccolo contributo per sostenete le loro battaglie contro l’eolico.

E succede che molte cose di cui scrivo diventano motivo di curiosità e vogliono toccare con mano quello che io racconto  dove per loro è ancora solo una  minaccia anche se reale.

Ed allora non è difficile che vengano un po’ da tutta Italia a “visitare questi malefici e distruttivi dinosauri d’acciaio” .
Rd io come mio solito gli preparo un “tour informativo” potrandoli in giro tra il Matese Su- Orientale,  Valle del Tammaro e Valle del Fortore per mostrare loro la povertà delle popolazioni, le condizioni del territorio frutto dell’avidità di industriali e politici complici e caernefici di questa parte del Sannio Antico.

E così una coppia di militanti di un comitato Toscano del Mugello mi chiedono di venire a Cerreto Sannita perchè vogliono toccare con mano quello che racconto e rendersi conto direttamente di quali distruzioni il genere umano possa fare  per monetizzare aree naturalistiche di immenso vavore.

Arriviamo a Monte Coppe ci fermiamo. Da qualche giorno ha fatto la neve ed infatti non possiamo spingerci oltre e fino a Ripa Maleportelle dei Tre Cantoni dove si è consumato, insieme alla Leonessa e Monte Ciesco, uno stupro alla natura di immense dimensioni benchè fossimo in aree protetet da milel leggi anche della Comunità Europea.

Fa molto freddo, un vento tagliente e gelido soffia tra il rumore assordante delle  pale che girano.

Come seduti in una loggia di un teatro, osserviamo il crinale dei Tre Cantoni devastato dalle pale eliche che con il loro movimento fisandolo produce  perdita di equilibrio fino a conati di vomito come in altre occasioni mi e successo.
Stiamo per ripartire verso Pontelandolfo quando Silvia e Simone sono attratti da una strana “scultura” di un Sannita con armatura e lancia e più in la una già decadente ed in parte distrutta locandina informativa.

Mi chiedono!

Gli spiego la storia di come si fa naturalismo a Cerreto Sannita, cioè aprendo strade solo per speculazioni economico-politiche.

Niente di più: clientelismo allo stato puro!

Spiego che in realtà quello non è neanche un sentiero ma una pista antincendio che attraversa tutta la pineta di Monte Coppo costruita agli inizio del 2000 dalla Comunità Montana e costata 83.627,55 €uro  ed ora il comune di Cerreto Sannita, sullo stessa identica pista antincendio, con un finanziamenti di 306.642,49 €uro, costruendo una semplice “staccionata” di castagno e qualche altro paletto messo quà e là mediaticamente lo hanno innalzato al rango di “sentiero naturalistico” ma sempre una pista antincendio rimane!
(Per chi se lo avesse perso questo è il link : https://pinucciofappiano.wordpress.com/2022/10/13/sentiero-dei-pentri-a-chi/ )

Ho spiegato loro, per raccontarla tutta, che l’amministrazione comunale nel 2013, per “sviluppare turismo” (così è scritto) concedevano ad un’associazione di cacciatori di Cerreto Sannita 30 ettari di pascoli permanenti gravati da usi civici per farci una riserva di caccia.

Peccato non aver avuto la prontezza di fotografare le loro espressioni alla notizia.

Comunque, Silvia e Simone, veri naturalisti, incuriositi  mi chiedono notizie.
Gli spiego  che la cosa non è come i loro sentieri del Mugello, quelli  naturali e protetti; piccole tracce  che si sono costituiti con il passaggio di uomini ed animali ma in realtà è una strada brecciata lunga circa due chilometri che attraversa la pineta (e non poteva essere altrimenti essendo una pista antincendio) larga più o meno tre metri impropriamente definito “sentiero”.

E’ da precisare che tutta quell’area del bosco  gravato  da usi civici che è circondata da una recinzione con filo spinato che per attraversarlo  si deve essere addestrati al “passo di leopardo”

Comunque presi da questa curiosità di escursionisti-naturalisti  mi chiedono di percorrerlo per un pezzo.

Quando faccio per avvicinarmi all’ingrasso con mia “non grande sorpresa” noto che il recinto di filo spinato è strettamente legato ed impossibile da superare nemmeno con il “passo di leopardo”. 
Li guardo  e sconsolato gli dico “a Cerreto Sannita sanno fare turismo come io sono capace di lavorare all’uncinetto!”

…e chesct’è!

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