Eolico: fatti quattro conti….. ma vi conviene?

Parlare di energie rinnovabili di questi tempi, vista la drammatica situazione ambientale, diventa un po’ per tutti un terreno molto scivoloso specialmente per chi si oppone.
Diventa scivoloso perché bisogna difendersi da un immaginario collettivo che vede le energie rinnovabili come la panacea per guarire il mondo dall’inquinamento.
In realtà non è così.
Dietro alle rinnovabili ed in particolare dietro all’eolico ci sono enormi interessi economici che sono il vero obbiettivo degli industriali delle rinnovabili che producono una generalizzata distruzione dell’ambiente, degli ecosistemi, delle attività agricole, dell’allevamento producendo enormi danni all’indotto agricolo tra cui l’agriturismo.

Dell’abbattimento dello CO2 se ne fottono!

Si sa, l’eolico è estremamente invasivo per il suolo, il sottosuolo ed soprassuolo; con le sue fondazioni che sprofondano fino a 30 metri di profondità, con macchine eoliche che sfiorano l’altezza del 300 metri e l’enorme consumo di suolo che si aggira, per ogni macchina eolica, intorno ai tre ettari di terra tra piste di collegamento ed area di installazione della macchina stessa.
Ma non sono solo quelli i danni perché ce ne sono di altri e di altra natura su cui non ci si sofferma mai perché l’ossessione di abbattere il CO2 offusca le coscienze ed anche le menti perché sottoposti a bombardamenti mediatici sull’inquinamento da CO2.
Una pala eolica in tutta la sua vita produttiva non riesce a compensare il CO2 prodotto per costruirla. Dall’estrazione del minerale fino al suo smantellamento si produce più CO2 di quello che si abbatte con ls produzione di energia elettrica.
Il CO2 prodotto per la sua costruzione è certo mentre l’abbattimento di CO2 per la sua produzione è molto incerto dato che il vento è una risorsa inaffidabile.

E sull’effimera produzione le multinazionali dell’eolico si ingozzano di profitti!

Ma chi quei danni li subisce sulla propria pelle se li vive nel silenzio generale, emarginato, inascoltato da un’amministrazione pubblica collusa e dalla stessa magistratura sia penale che civile che indaga solo quando non ne può fare a meno.
Gli eolici si lamentano che sono troppe regole da rispettare, troppe le leggi, troppi i regolamenti e troppo stringenti le distanze da rispettare dalle case, dalle strade, dai centri abitati, dai beni archeologici ecc..ecc… che impediscono, secondo loro, lo sviluppo delle “energie rinnovabili” mentre in realtà vorrebbero far man bassa di aree montane ed agricole pregiate e monetizzare enormi territori per i propri profitti.
Ora, se è vero, come è vero che per installare una pala eolica bisogna rispettare delle distanze è anche vero che nel momento in cui viene autorizzata ed installata, quelle distanze imposte diventano un vincolo reale per i proprietari che avranno la sfortuna di avere una proprietà nell’areale di vincolo che si costituisce con la presenza della macchina eolica installata.

Vincoli costituiti anche in presenza di macchine eoliche già in esercizio da trent’anni.

Per essere più chiari: una pala eolica di 150 metri con un rotore di 100 metri per poter essere installata deve rispettare la distanza di 200 metri da una casa munita di certificato di abitabilità. Quindi la pala eolica pone un vincolo di inedificabilità che si estende fino a 200 metri dal limite del suo rotore. Nel caso di una macchina eolica con rotore di 100 metri si costituisce un vincolo fino a 250 metri dalla base del palo di sostegno.
Questo accade anche per i limiti dai centri abitati dal quale le macchine eoliche devono rispettare una distanza di 6 volte la sua altezza dai centri abitati del capoluogo, contrade, borghi. Nel caso di macchine eoliche alte 150 metri la distanza da rispettare sarà di 900 metri. Misura che dovrà essere rispettata anche nei piani edilizi di espansione.
Quindi, in presenza di macchine eoliche le amministrazioni comunali saranno costrette a non poter rilasciare licenze edilizie o qualsiasi altra autorizzazione edilizia se questa rientra nel “buffer” di rispetto di quello distanze.

Quegli impianti eolici costruiti senza regole e senza criterio con la loro sola loro presenza “costituiscono un vincolo reale” che impedisce a chiunque di disporre del pieno possesso del proprio bene per la costruzione di una casa rurale, del recupero di un rudere, per la costruzione di un agriturismo, di una stalla ecc…

Regole che devono rispettare anche i comuni obbligati a rielaborare i loro PRG, la programmazione e pianificazione territoriale e nel rilascio di autorizzazioni e licenze edilizie perché stretti nella morsa della presenza delle pale eoliche che impone regole e distanze sia sui confini dei centri abitati del capoluogo, sia delle contrade o dei Borghi e delle case rurali e per le attività dell’indotto dell’agricoltura.
Ora quali sono le ricadute reali?

Per gli industriali eolici immensi guadagni e per i cittadini solo vincoli e danni economici ed ambientali!

Ma fatti quattro conti…. vi conviene?

Lo strano caso dell’impianto eolico di Circello. Con la sua costruzione impone vincoli sul Borgo Pettunti e sulla Contrada Michincoscia ricadenti nel comune di Santa Croce del Sannio in quanto entrambi i centri abitati rientrano del “buffer” di 900 metri delle macchine eoliche n° 4-5-6-7 e 8 dell’impianto che si trova nel confine di Circello. A questo impianto, anche per questi motivi ci siamo opposti ferocemente ma comunque è stato costruito fuori da ogni regola imposta dal D.M. 10/09/2010 .

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