Venite pure avanti….. a prendervi le montagne, ve le diamo per poco!

Il rappresentante di una istituzione, non per garbo ma per responsabilità amministrativa, ha il dovere di rispondere a qualsiasi segnalazione o denuncia venga inoltrata.
Che sia essa una denuncia, un esposto o una semplice segnalazione, in uno stato democratico l’amministrazione deve rispondere anche negativamente a quelle che sono le istanze poste.

Il sindaco di Cerreto Sannita, a seguito della denuncia di abuso edilizio ed occupazione abusiva per lavori effettuati dalla Dotto Morcone s.r.l. per la costruzione di un impianto eolico nel comune di Morcone, benchè mi avesse pubblicamente messo alla gogna definendomi:“maestro del sospetto, agitatore di popolo ecc..ecc…” ha soddisfatto l’obbligo morale istituzionale di rispondere alla nostra associazione Fronte Sannita per la Difesa della Montagna.

Al sindaco di Pontelandolfo abbiamo inoltrato un esposto, sempre per lavori fatti dalla Dotto Morcone per la costruzione del cavidotto con il quale segnalavamo due problemi: il primo relativo alla mancata applicazione delle norme sulla sicurezza del cantiere. Il secondo riguardava la costruzione dello stesso cavidotto in difformità del progetto approvato,i n quanto i cavi sono stati posti ad una profondità di 60 centimetri mentre il progetto prevedeva la costruzione del cavidotto in trincea alla profondità di 1,40 metri
Mentre sulla prima obiezione ci ha risposto dicendo che il comune aveva bloccato i lavori obbligando la ditta a mettere in sicurezza il cantiere, su quanto denunciato circa la difformità dell’esecuzione dei lavori rispetto al progetto approvato ha preferito non rispondere.

Capirete che 4 terzine di cavi che portano corrente prodotta da 19 pale eoliche alla centrale di Pontelandolfo a 30Kv (30.000 volt) poste a 60 centimetri e non a 1,40 metri di profondità come da progetto possono generare danni sia per i campi elettromagnetici che generano sia per le scariche che si possono produrre. Ma lì non si poteva scendere oltre i 60 centimetri altrimenti si incocciava nella “Pompei Sannitica” che sta poco più sotto. Mica si può permettere che quattro terrecotte sannitiche , quattro pietre con scritte osche o quattro tombe possano bloccare i lavori di una multinazionale tedesca che viene in Italia a colonizzare con l’eolico.

Se la trincea era stata dimensionata ad 1,30 mt. di profondità e non a 60 centimetri un motivo doveva pur esserci. Ma come tutte le cose in Italia si autorizza “più o meno” legale ma si realizza illegale.

Comunque anche il sindaco di Pontelandolfo ha avuto la responsabilità istituzionale di risponderci.

Invece ben due denunce (consegnate a mano ed in delegazione e, la prima volta, in presenza di tutta la maggioranza consiliare) di abuso edilizio su pascoli permanenti gravati da usi civici in area SIC con *Habitat prioritari pare non interessino molto all’amministrazione comunale di Morcone.

Avevamo presentato un elaborato con rilievi georeferenziati che ci aveva impegnati per oltre due mesi (a volte anche di notte) da cui risultava che la Dotto Morcone s.r.l. aveva occupato complessivamente oltre 23 ettari rispetto ai 9 richiesti e concessi dal comune di Morcone (D.C.G. 17/2013) con un’occupazione abusiva di oltre 14 ettari e distruzione irreversibile di pascoli permanenti gravati da usi civici in area SIC con *Habitat Prioritari.
Con quel sequestro, su cui contavamo molto, si sarebbe potuto decidere per lo smantellamento dell’impianto.

In quella occasione in primo luogo cercò “l’asseveramento” , cioè “certificare” che quello denunciato corrispondesse al vero come se le firme dei sottoscrittori della denuncia non fossero sufficienti. Poi cercò anche di “coinvolgerci” in non so quali procedure  proponendoci di entrare in una sorta di “consulta” formata dall’amministrazione comunale, tecnici della Dotto Morcone s.r.l. ed un non meglio precisato gruppo di altre figure “tecniche”.
Rifiutammo garbatamente:”noi non ci sediamo a nessun tavolo dove siede
chi è venuto a rubarci le montagne per speculare economicamente. I Nemici li combattiamo sul campo; non ci trattiamo!”

Già avevamo avuto una identica esperienza nella consulta istituita dalla Comunità Montana del Titerno – Alto Tammaro attraverso cui finti anti-eolici, specialmente politici, volevano ingabbiarci per avere le mani libere di fare i loro affari con le ditte eoliche.

Dall’amministrazione comunale di Morcone, ad un anno di distanza dalla denuncia, avremmo gradito una risposta istituzionale, anche se negativa, come si confà ad un’amministrazione pubblica di uno stato democratico.

Eppure l’attuale sindaco e qualche altro assessore,che tanto si erano sbracciati nella loro “lotta all’eolico” contro la Dotto Morcone s.r.l., quando gli abbiamo dato in mano gli strumenti per sequestrare il cantiere, a quanto ci è dato di sapere, non hanno mosso un dito.
Poi si parla di tutela ambientale, prodotti tipici arrivando addirittura a discutere di un Parco Nazionale del Matese.
Parco Nazionale che nasce come un altro carrozzone politico-finanziario; altro che difesa delle montagne!

Rilievi di tutto l’impianto con l’effettiva occupazione dei lavori

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