Impianti eolici: dalla semplice “testimonianza”….. alla “denuncia penale dei colpevoli…..”

Valle del Fortore: Impianto eolico della IVPC s.r.l. – Potenza 146,60 Mw – n° 24 macchine di 200 metri di altezza oggetto di osservazioni presentate al Ministero.

Dopo oltre 20 anni di  studi, analisi, elaborazioni, proiezioni  sul “sistema eolico” resi pubblici e condivisi attraverso convegni, relazioni e documenti per fare corretta informazione  e spiegare un altro punto di vista che non sia solo quello dominante di chi, attraverso quel sistema, crea profitti enormi distruggendo l’ambiente per fare pochissima produzione di energia elettrica pressoché inutile.

Le nostre analisi ci hanno confermato che il sistema della produzione dell’eolico è inutile, dispendioso e dannoso sia per  la biosfera sia per le popolazioni che la abitano a cui, un po’ alla volta sono, stati sottratti territori e diritti, anche quelli al benessere psico-fisico,  della salute oltre al diritto di vivere il territorio secondo la propria storia e la propria cultura.

Molti si sono prodigati a fare “informazione” spesso fine a se stessa senza che nella realtà prendessero iniziative concrete ed avere il coraggio di contrapporsi ad un sistema che, spesso, orbita ai margini della legalità.

Siamo arrivati alla determinazione che non basta “gridare” il proprio dissenso sui mass-media, sui social oppure organizzando convegni ed eventi di pura “informazione”.

Ma è necessario cambiare strategia mettendo in campo ogni strumento che la legge mette a disposizione affinchè non siano consumati abusi di qualsiasi genere.

Bisogna passare dalla mera testimonianza alla denuncia penale nei confronti di chi, investito del potere tecnico-amministrativo, valuta gli impianti e ne autorizza la costruzione  al di fuori della legge.

Le regole fondamentali sono dettate dal Decreto del Ministero dello sviluppo economico D.M. 10-9-2010 “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili.” , pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 18 settembre 2010, n. 219. 

Ebbene questo Decreto, benché vetusto (non risponde più alla tecnologia delle macchine eoliche di ultima generazione, più potenti ed esponenzialmente  più grandi rispetto a quelle per cui il D.M. era stato emanato) deve essere comunque rispettato.

Benché nei progetti viene sempre citato il D.M. 10/09/2010 le società eoliche ne fanno una personale interpretazione al fine di vedere “legalizzati” progetti  sostanzialmente illegali a cui si allineano tutte le commissioni VIA-VAS-VI nonché i dirigenti che firmano  le Autorizzazioni Uniche.

In realtà stiamo parlando di veri e propri abusi edilizi ed ambientali spesso consumati in aree protette o in aree agricole di elevato pregio.

Sono alcuni anni oramai che abbiamo cambiato modo di opporci alla devastante presenza dell’eolico.

Infatti abbiamo presentando alla Procura della Repubblica svariate denunce  di abusi edilizi per vari progetti di impianti eolici  che, autorizzati, non rispettano le norme  del D.M. 10/09/2010 e che regolano il “corretto inserimento degli impianti eolici sul territorio” contenenti “interpretazioni” ed omissioni di norme e regolamenti progettuali e relazioni tecniche.

Quindi per affermare i diritti si deve cambiare obbiettivo e denunciare la responsabilità individuali e personali di ogni singolo componente delle Commissioni VIA-VAS-VI nonché del  dirigente che firma l’autorizzazione.

Quindi passare da una fase di denuncia  “passiva e  generica” riferita al progetto ad una fase di denuncia “attiva dei funzionari” delegati alla valutazione d al rilascio delle autorizzazioni che, in difformità della legge,  autorizzano gli abusi edilizi degli impianti eolici.

Ma per fare questo, si sa, non tutti ne hanno il coraggio!

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